Il Welfare. Quanto influisce sul successo aziendale

Il Welfare. Quanto influisce sul successo aziendale?

Nel termine welfare sono generalmente racchiuse tutte quelle iniziative dirette a garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini, specialmente dei lavoratori.

Il termine “benessere” indica uno stato armonico di salute, di forze fisiche e spirituali. Tale stato positivo si ripercuote nella vita quotidiana, lavorativa e familiare.

In senso lavorativo porta i dipendenti a un incremento produttivo, contribuendo in modo significativo al successo aziendale.

Il benessere è una percezione e come tale può essere vista in modo diverso da persone diverse, a seconda delle proprie caratteristiche personali, dei propri interessi, dell’importanza che riveste l’attività lavorativa nella propria vita, delle ambizioni.

Compito dell’area risorse umane di un’azienda è analizzare e concretizzare una serie di interventi da effettuare, sulla base delle direttive aziendali, per sviluppare uno spazio che contribuisca al benessere ed alla produttività.

Il senso di appartenenza

Un’azienda ha maggior successo quando i suoi dipendenti sviluppano il senso di appartenenza. Sentirsi gratificati, motivati, coinvolti, sentirsi parte di un gruppo coeso verso importanti obbiettivi sviluppa un’emozione positiva, il senso di appartenenza.

Se il dipendente raggiunge questo stato, l’azienda avrà raggiunto il vero successo, perché la risorsa darà tutta se stessa, tempo ed energia, impegnandosi al massimo in ogni attività; gioirà del successo aziendale vivendolo come se fosse il proprio.

Certo, è un obbiettivo ambizioso!  Ma cosa si può fare per raggiungerlo?

Il clima aziendale

Molti studi hanno dimostrato che l’efficienza è maggiore in ambienti di lavoro ove vi sia un buon clima aziendale. Il raggiungimento dello stato di benessere è un’attività complessa perché, come detto in precedenza, si tratta di percezione non solo oggettiva ma anche soggettiva. L’azienda può intervenire migliorando oggettivamente le condizioni di lavoro (luce, clima, sicurezza), cercando di risolvere le ostilità e favorendo un rapporto di collaborazione tra colleghi.

La gratificazione personale

La tanto citata “pacca sulla spalla” ha ancora un grande impatto sullo stato d’animo del dipendente? Si, gli dà sicurezza, lo emoziona positivamente. Nella mia esperienza di recruiter il motivo più ricorrente del desiderio di cambiare lavoro è la mancanza di gratificazione che porta nella maggior parte dei casi ad uno stato emotivo di disagio e a volte frustrazione, con conseguente turn over del personale.

Il personale formato è una fonte fondamentale per il successo aziendale. Perderlo significa dedicare tempo ad una nuova risorsa, attendere che i suoi tempi siano maturi per produrre. In altri termini costi che si possono evitare.

Welfare

I welfare sono forme di remunerazione non monetaria, un ottimo strumento utilizzato dalle aziende che intendono aumentare il potere d’acquisto dei dipendenti, migliorando la qualità della loro vita privata.

Favorisce l’aumento della motivazione con conseguente maggiore fidelizzazione e incremento delle performance aziendali.

E’ inoltre una fonte per attrarre validi talenti.

Si tratta di:

  • Assicurazione sanitaria integrativa
  • Previdenza integrativa
  • Buoni spesa
  • Convenzioni con palestre ed altre associazioni
  • Convenzioni per viaggi ecc.

Premi ed aumenti retributivi

Il dipendente che sente di dare molto all’ azienda si aspetta una gratificazione economica. La mancanza di un incremento retributivo o di un premio è un altro elemento di cui, nella veste di recruiter, sento lamentare i dipendenti con conseguente esodo verso nuove opportunità lavorative.

Abbiamo riflettuto su quanto il benessere del personale porti ad un significativo incremento della produttività.

“La tua organizzazione non sarà mai più forte degli impiegati che ricerchi, selezioni e assumi e di quanto efficacemente essi vengono inizialmente addestrati e infine trattenuti.”

Peter Ferdinand Drucker

 

Dott.ssa Elisabetta Vanini

Recruitment Consultant