Le professioni di cui non si può mai fare a meno – (neanche in piena pandemia Covid-19)

 Riorganizzazione digitale

Tra quarantene obbligatorie e distanziamento sociale, la maggior parte delle aziende ha dovuto riorganizzarsi  e talvolta reinventarsi.

In questo scenario pandemico che siamo costretti ad affrontare giornalmente, sono proprio le aziende più moderne e digitalizzate ad aver avuto la meglio.

Già abituate a modalità di lavoro alternative e più smart, le società più “attrezzate” non hanno dovuto apportare troppe modifiche ai propri meccanismi e tante altre hanno saputo cogliere la palla al balzo per innovarsi anche sotto questo punto di vista.

Per qualcuno è stato più facile

Per alcuni settori piuttosto che per altri è certamente stato più facile adeguarsi all’’emergenza. I passi avanti fatti in pochi mesi sono sotto gli occhi di tutti.

Lo smartworking è risultato essere un modo di lavorare in cui diverse categorie hanno potuto riscontrare risultati positivi, vedendo salvaguardato il proprio posto di lavoro, al contrario dei dipendenti di altre aziende per cui, dato il settore di riferimento, non ci si è potuti adeguare a questa modalità di lavoro.

 

Quali professioni resteranno indispensabili?

Quali sono le professioni di cui non si può fare a meno, neanche durante la pandemia? Chi si affaccia al mondo del lavoro in questo particolare momento storico, quale scelta dovrebbe fare?

Al primo posto ormai da mesi svettano le professioni sanitarie, in particolare personale infermieristico e operatori socio sanitari.

Di conseguenza beneficiano dell’emergenza anche l’indotto di questo settore, quali i distretti chimico-farmaceutico (personale da inserire nei reparti per la produzione di beni di consumo – mascherine e disinfettanti – e farmacisti) e della sanificazione (addetti ed esperti di pulizie ambienti).

Cresce anche la richiesta di figure legate al mondo della grande distribuzione organizzata e della logistica, dai magazzinieri ai corrieri, con la necessità di figure in grado di gestire gli ordini (in particolare quelli fatti online) e quindi personale adibito alla preparazione della spesa ordinata via web. Il settore food delivery è cresciuto particolarmente nel 2020 e, da ciò che si legge dagli annunci delle diverse aziende del settore ristorazione e catene fast food che ricercano nuovo personale, non sono necessarie particolari competenze per poter essere assunti.

Si è notata una maggiore richiesta di addetti e-commerce, a causa del boom delle vendite online, e social media manager in quanto in isolamento si passa più tempo che mai su internet, che diventa il mezzo più semplice, per ognuno di noi, per ottenere e ricevere non solo vicinanza sociale ma anche beni di prima necessità e di intrattenimento.

Esperti in comunicazione, digital marketing, analisti di dati, professionisti in grado di gestire la comunicazione tramite mezzi sempre più alternativi e predisporre nuove forme di fidelizzazione della clientela a distanza, diventano figure ricercatissime in quanto necessarie per le aziende che desiderano attrarre clientela.

Fra i professionisti più ricercati in ambito tecnologico vi sono gli sviluppatori software e gli addetti alla cybersecurity, altamente specializzati e già ampiamente ricercati prima del Covid-19, diventano ora fondamentali in un mondo del lavoro sempre più digitalizzato.

 

Cosa aspettarsi dal futuro

La pandemia ha aperto ancora più la strada al commercio online, acquisendo anche quell’utenza che prima preferiva fare acquisti in maniera tradizionale. A questo proposito come segnala il professor julian Zelizer della Princenton Univeristy, dovremmo aspettarci un cambiamento delle aspirazioni nelle nuove generazioni. Questo cambiamento potrebbe portare un numero considerevole di studenti ad intraprendere un percorso formativo di stampo medico e scientifico e, se questo accadrà, secondo il professor Zelizer, sarà una delle cose positive che ci porteremo dietro dopo questa catastrofe sanitaria.

 

Autore: Giulia dott.ssa Granata