Lavori manuali: richieste e trend di mercato

“Saper fare con le mani”

L’economia globale e l’andamento in continua evoluzione, sia dal punto di vista sociale che politico, ci portano sempre più spesso a riflettere su quali attività, mansioni possono realmente trovare spazio nel presente e nel futuro. Se ci soffermiamo un attimo e ci guardiamo intorno, notiamo che se da un lato la nostra vita sarà sempre più permeata da tecnologia, informatica e robotica, dall’altro nei prossimi anni il mondo del lavoro sarà caratterizzato dalla crescente richiesta di professionalità basate su competenze umane che le macchine non possono rimpiazzare: manualità, ingegno e creatività.

La materia trova ampio spazio di studio ed analisi dai professionisti del settore.

Recenti studi sulle tendenze dell’occupazione nei paesi ad alto reddito, dimostrano che lavori basati sul “saper fare con le mani” saranno tra le professioni più ricercate del prossimo decennio.

Tra i paesi industrializzati l’Italia gode di un posto “privilegiato” in questo senso perché vanta la più celebrata tradizione della “bottega artigiana” e l’eccellenza della sua produzione manuale è riconosciuta a livello globale.

I dati dimostrano che in un paese come l’Italia dove la disoccupazione giovanile è altissima e scarseggiano carpentieri, fornai, sarti, l’artigianato diventa una grande opportunità. Il ‘saper fare’ rimane un ingrediente indispensabile per l’intero settore manifatturiero italiano e una grande possibilità per il futuro lavorativo del Paese

Il trend occupazionale dell’artigianato e delle professioni basate sul “saper fare “è in crescita e l’artigianato tradizionale non è affatto in via di estinzione. Anzi, se i lavori artigianali coniugano creatività, abilità manuale e padronanza delle tecniche da un lato e innovazione, tecnologie digitali e potenzialità della rete dall’altro, sono destinati a crescere.

Purtroppo però, se gli studi dimostrano quanto sopra detto, la realtà ci offre spunti di riflessione alquanto diversi. Siamo un popolo di laureati che ambisce a svolgere lavori altamente professionalizzati e con scarsa attitudine manuale.


Atteggiamento culturale

Per molti giovani i mestieri artigiani non sono professioni ambite perché c’è un atteggiamento culturale radicato, e sbagliato, che collega i lavori ad alta manualità a un disvalore. Queste professioni sono invece in grado di garantire ai ragazzi sicuri sbocchi lavorativi eun alto grado di imprenditorialità. Le aziende sono sempre alla ricerca di profili specializzati, per inserimenti con contratti di somministrazione o per assunzione diretta da parte delle aziende, ma anche di ragazzi che abbiano voglia di imparare una nuova professione attraverso i nostri corsi di formazione gratuiti. La difficoltà delle imprese a reperire personale riguarda anche i falegnami, gli installatori di infissi, i panettieri, i pasticceri, i sarti, i parrucchieri e i cuochi. La grande tradizione artigianale italiana non è affatto destinata a scomparire. I lavori basati sul saper fare con le mani saranno tra le professioni più ricercate del prossimo decennio al pari delle professionalità legate allo sviluppo delle nuove tecnologie, agli informatici e agli ingegneri. Specializzazione e capacità tecnologiche saranno quello su cui dovranno puntare gli artigiani 4.0 di domani.

Autrice: Maria Cristina Mauriello