L’iter di selezione dal punto di vista dell’azienda

L’iter di selezione dal punto di vista dell’azienda

Cos’è il colloquio di lavoro

Il colloquio di lavoro è il momento chiave di incontro tra il candidato e il responsabile dell’azienda incaricato di trovare la persona più adatta per occupare la posizione vacante. E’ bene sapere che molte delle domande poste ai candidati intervistati durante un colloquio di lavoro si ripresentano molto spesso simili, se non addirittura uguali, in occasione di ogni incontro, seguendo quindi una struttura standardizzata.

In cosa consiste

Solitamente, il recruiter che conduce il colloquio, che si tratti di un hr manager, del titolare aziendale piuttosto che di un altro membro dell’azienda, cerca fondamentalmente nel candidato ideale le seguenti caratteristiche:

  • La MOTIVAZIONE verso il ruolo ricercato: per cercare di valutarla al meglio, si indagherà ponendo una serie di domande quali: “Perché vuole questo lavoro?”, “Perché vorrebbe lavorare per questa azienda?”, “Cosa la spinge a cambiare lavoro?”
  • La DEDIZIONE:  in questo caso il recruiter cercherà di capire le qualità del candidato con domande tipo: “Si dedica al lavoro con passione?”, “Cosa considera più importante nel lavoro?”, “ Gli orari di lavoro le consentono di conciliare la vita lavorativa con quella familiare?”
  • Il FEELING:  si cercherà di capire come il candidato è abituato ad interfacciarsi con gli altri: “Si integra facilmente?”, “Lei è abituato a lavorare in team?”. “Si sente all’altezza di coordinare un team di lavoro?”, “Mi dica tre aggettivi che la descrivono?”
  • I RISULTATI: al candidato verrà chiesto di dar conto di quanto fatto finora dal punto di vista professionale: “Che obiettivi ha raggiunto fino ad ora?”, “Quale ritiene essere la sfida più difficile che ha affrontato sul lavoro?” .”Come l’ha superata?”. “Si sente all’altezza di un ruolo che prevede delle responsabilità e il raggiungimento di obiettivi?”. “Ha già in mente un programma di lavoro per raggiungere i kpi aziendali?”

Un colloquio individuale dura normalmente dai 20 ai 45 minuti. Un buon recruiter aziendale in questo lasso di tempo a disposizione deve saper dubitare, interpretando e scavando a fondo le necessità di ricollocazione professionale dei candidati colloquiati. Non deve aver paura di indagare le loro reali aspettative di carriera, la loro personalità e il loro approccio al cambiamento. In primis deve inoltre essere un osservatore attento, un analista curioso e fortemente intuitivo, capace di delineare con intuito e perspicacia l’esatto disegno organizzativo e progettuale dell’azienda stessa, affinché il suo investimento in Risorse Umane possa concretizzarsi con l’inserimento in organico di veri professionisti, competenti e motivati.

Il recruiter esperto ha ben in mente, l’identificazione del profilo ricercato (mansioni, compiti, attitudini, qualifiche e skills, retribuzione); a monte ha definito nella sua interezza quella che è la posizione vacante in azienda, cosicché possa adoperare una serie di domande ed eventuali test da sottoporre agli intervistati per ottemperare alla giusta individuazione del futuro neoassunto.

Qualche esempio

Di seguito alcune tipologie di interviste adoperate dalle aziende per svolgere al meglio i colloqui di selezione del nuovo personale:

  • Colloquio situazionale: si tratta di un’intervista in cui viene chiesto al candidato di descrivere come si comporterebbe in determinate situazioni o circostanze e svolgendo una certa mansione, per poter appunto valutare un ipotetico inserimento professionale;
  • Test pratici: durante il colloquio il recruiter somministra al candidato prove pratiche relative alle mansioni che dovrà svolgere o comunque per testare sue conoscenze specifiche. Anche i test di personalità sono molto importanti, in quanto utili per capire cosa ci si potrebbe aspettare dal candidato in ambito lavorativo, sul piano relazionale e caratteriale;
  • Colloqui di gruppo: questa è una tecnica molto interessante, che consente al recruiter di capire come i candidati si relazionano con gli altri e gestiscono i rapporti interpersonali.

L’azienda può inoltre decidere di cadenzare in più appuntamenti l’iter di selezione. Per questo motivo, non di rado, il candidato che ha riscosso il giusto successo durante il primo incontro, è convocato nuovamente in azienda per un secondo colloquio che potrebbe essere più tecnico a seconda del grado di complessità delle mansioni che dovrà ricoprire il candidato stesso. Quindi non resta che fare un grosso in bocca al lupo per il superamento della selezione, come è consuetudine augurare in una competizione sportiva che dir si voglia.

 Che vinca il migliore!!

“Le risorse umane sono qualcosa al di sopra di ogni misurazione. Le capacità di queste risorse possono estendersi illimitatamente quando ogni persona comincia a pensare.” (cit.Taiichi Ohno)

Autrice: dott.ssa Lisa Strada