Transizioni in Evoluzione:
Dalla Formazione Continua a una Nuova Cultura Aziendale tra Sostenibilità, Digitale e Welfare

Il Fondo Nuove Competenze è la misura di finanziamento più ampiamente discussa nel presente periodo; con le sue tre edizioni ha delineato l’itinerario di un viaggio significativo, non solo nel panorama della formazione continua, ma anche nella maturità delle aziende italiane nel riconoscere l’importanza di investire nel capitale umano. Ma questo strumento è davvero uno strumento significativo per le aziende? Perché è importante formare i dipendenti per accompagnare le transizioni? Cosa può comportare una resistenza al cambiamento?
Con il presente articolo proveremo a indagare gli aspetti significativi del fondo, rintracciando casi reali che ci aiutano a comprendere come il cambiamento sia la linfa vitale di ogni azienda ed esplorando anche dal punto di vista statistico quelli che sono i vantaggi che un investimento formativo aziendale può produrre a livello dell’intera organizzazione. Parleremo di storie di aziende reali, perché, imparando dalle esperienze degli altri, possiamo cogliere alcuni interessanti punti di riflessione da lasciare al lettore.
L’importanza di diffondere il cambiamento a livello aziendale
Il FNC è stato creato per supportare le aziende nella loro transizione verso una cultura della formazione continua indirizzata ad una transizione digitale, ecologica e del welfare. Si tratta di un fondo che vuole dare possibilità di accesso a tutti a misure di finanziamento della formazione, valorizzando per la prima volta non il costo docente sostenuto dalle aziende ma il costo del personale. Tale scelta di investimento diventa strategica in quanto spinge le aziende a concepire la formazione come diffusa a tutta la popolazione aziendale e non riservata a pochi individui. Ne deriva una nuova concezione di valore della formazione, non solo economico ma anche formativo, che aumenta al crescere della percentuale di popolazione formata con le misure. Le transizioni, motore dei progetti fondo nuove competenze, coinvolgono tutte le risorse di un’organizzazione e, affinché possano essere efficaci, devono essere abbracciate e condivise a livello aziendale. Ma cosa succede quando il cambiamento non è accompagnato dall’intenzione di tutti di supportarlo? Un caso emblematico è quello della Kodak negli anni ’90, quando l’azienda decise di introdurre la fotografia digitale. Nonostante avesse sviluppato una delle prime fotocamere digitali, la resistenza interna dei dipendenti e la mancanza di una visione chiara da parte della leadership portarono a un rifiuto dell’innovazione. I lavoratori, legati alla tradizionale produzione di pellicole, non furono in grado di adattarsi rapidamente al nuovo paradigma digitale, contribuendo così al declino dell’azienda. Le idee che generano cambiamento possono provenire da pochi, ma la loro attuazione richiede l’adesione di tutti; il FNC lavora per favorire questo coinvolgimento.
La forza delle transizioni per le aziende
Il FNC ha affrontato tre edizioni significative, ognuna delle quali ha ampliato la sua portata e obiettivi. La prima edizione si è concentrata principalmente sulla formazione tecnica e professionale, mentre le edizioni successive hanno iniziato a integrare tematiche più ampie come la transizione digitale, la sostenibilità ambientale e il welfare aziendale. Questi cambiamenti riflettono una crescente consapevolezza da parte delle aziende riguardo alla necessità di adattarsi a un mercato in continua evoluzione. Le aziende italiane, che hanno intrapreso percorsi di trasformazione digitale e green, hanno registrato performance superiori rispetto a quelle che non lo hanno fatto. Secondo un sondaggio del Centro Studi Tagliacarne, le imprese che investono in entrambe le transizioni vedono un incremento della produttività fino al 14%. In particolare, il 52% delle medie imprese, che ha investito nella duplice transizione, ha superato i livelli produttivi pre-Covid, mentre solo il 21% di quelle che non hanno effettuato investimenti ha ottenuto risultati simili. Le aziende che hanno implementato sistemi di welfare hanno ridotto significativamente il turnover e la perdita di motivazione dei dipendenti. Fonti come ANSA evidenziano che le organizzazioni con politiche di welfare efficaci registrano un miglioramento del benessere dei lavoratori, contribuendo a una maggiore fidelizzazione e soddisfazione, con una conseguente diminuzione del turnover. Questo approccio non solo migliora la cultura aziendale, ma si traduce anche in un ambiente di lavoro più motivante e produttivo.
La capacità di restare nel mercato
La crescita della consapevolezza riguardo alla formazione continua ha portato a una trasformazione culturale all’interno delle organizzazioni, che vedono sempre di più questo strumento come uno degli elementi cardine della strategia aziendale. Le aziende stanno ora riconoscendo che investire nella formazione dei propri dipendenti non è solo una questione di compliance normativa, ma una strategia fondamentale per garantire la loro competitività nel lungo termine. L’evoluzione digitale e green è cruciale per le aziende che desiderano prosperare nell’era moderna. Cosa può voler dire per un’azienda resistere al cambiamento? Ricordiamo tutti il caso Olivetti, un’azienda pionieristica nel welfare aziendale e nell’innovazione che, però, non è riuscita a adattarsi adeguatamente ai cambiamenti tecnologici degli anni ’90. Nonostante avesse introdotto pratiche avanzate per il benessere dei dipendenti, la sua incapacità di investire nella digitalizzazione e nell’automazione ha portato a un rapido declino. Questo caso dimostra come, per rimanere competitivi, sia fondamentale non solo adottare pratiche innovative, ma anche evolversi continuamente in risposta alle nuove sfide del mercato. Le aziende che trascurano questa doppia transizione rischiano di rimanere indietro e di affrontare gravi conseguenze economiche. Oggi Sette aziende su dieci crescono nell’area 4.0. Cybersecurity e robotica collaborativa al top dell’interesse. Risulta fortemente “Promossa” l’intelligenza artificiale. Resistere al cambiamento oggi, potrebbe significare metaforicamente affrontare il mercato del futuro, scegliendo di produrre macchine da scrivere invece che computer.
Valorizzare le proprie risorse umane
La spinta verso la formazione continua è motivata da diversi fattori. In primo luogo, c’è una crescente pressione da parte dei dipendenti stessi, che desiderano opportunità di crescita e sviluppo professionale. Secondo una ricerca condotta da Censis, le cinque principali motivazioni che spingono i lavoratori italiani a cercare un cambiamento sono: la felicità (indicata dal 60% degli intervistati), il miglioramento della qualità della vita (57%), la richiesta di più tempo libero (54%), la riduzione dello stress (44%) e la necessità di seguire le proprie passioni. Questi dati evidenziano un crescente desiderio di equilibrio tra vita lavorativa e personale. Riflettono una società in cerca di maggiore soddisfazione e benessere. Con l’introduzione della tematica Welfare e Benessere organizzativo, il FNC segue questo trend e permette alle aziende di accompagnare lo sviluppo di competenze tecniche volte a fornire il bagaglio di competenze necessario per seguire le proprie passioni, anche per quanto riguarda la gestione corretta del tempo lavorativo e privato.
Un percorso condiviso
Il successo del FNC non si misura solo in termini di finanziamenti erogati, ma anche nell’impatto culturale che ha avuto sulle aziende italiane. Come abbiamo visto, lo spirito di questo bando permette di rispondere a un cambiamento “tecnologico”, “ consapevole” e “ in atto” nel panorama globale. Le aziende devono ora affrontare la sfida di integrare questi temi nella loro cultura organizzativa. Questo richiede un impegno costante da parte della leadership aziendale per promuovere la formazione continua come valore fondamentale. In conclusione, l’evoluzione del Fondo rappresenta non solo un cambiamento nelle politiche di finanziamento, ma anche un riflesso della maturazione delle aziende italiane nell’abbracciare la formazione continua come leva strategica per affrontare le sfide del futuro. Con l’accento sulla transizione digitale, green e sul welfare aziendale, il FNC si configura come uno strumento essenziale per accompagnare le imprese in questo percorso di crescita e innovazione. La Risorsa Umana, come ente accreditato, offre un supporto fondamentale alle aziende, che desiderano partecipare a questo bando. Fornisce consulenza specializzata per l’analisi delle esigenze formative e per la progettazione di percorsi di sviluppo professionale. Grazie alla sua esperienza, la Risorsa Umana aiuta le aziende a navigare nel complesso panorama burocratico e a massimizzare le opportunità offerte dal fondo. Infine, supporta nella valutazione e monitoraggio dei progetti, garantendo che gli obiettivi formativi siano allineati con le strategie aziendali.
Autrice: Nicole Mattia – Responsabile divisione Formazione Finanziata