LA PERCEZIONE DELLE AGENZIE PER IL LAVORO. DIFFERENZA TRA ADDETTO ALLE RISORSE UMANE E RECRUITER
Il mercato del lavoro, a seguito anche delle
vicissitudini dovute alla Pandemia Mondiale alla quale tutti abbiamo dovuto
assistere, ad oggi risulta essere in netto miglioramento, anche se la
possibilità di poter reperire lavoratori/trici è sicuramente un lato da dover
approfondire.
La maggior parte delle aziende italiane per far fronte
anche a questa esigenza e nell’ottica di potersi concentrare maggiormente sulla
produzione, hanno deciso di affidarsi maggiormente alle Agenzie Per il
Lavoro per la ricerca e la selezione del personale.
La Somministrazione come
“assunzione in prova”
Molte aziende si sono affidate alla ricerca e all’
inserimento di risorse con l’utilizzo del servizio di somministrazione. La
scelta ricade su questo servizio per la possibilità di trovare
nell’immediatezza una risorsa e testarla sul campo prima di un’assunzione
diretta.
Le aziende devono recuperare tempo
perduto, vogliono rimettersi in gioco e
desiderano rientrare nel mercato il prima possibile. Per questo motivo la
somministrazione è diventata una vera alleata delle aziende.
Le APL di oggi
Le agenzie di somministrazione, ex agenzie interinali,
sono realtà che operano nel mercato del lavoro somministrando lavoratori/trici
all’impresa utilizzatrice. Il rapporto su cui si basano è trilaterale e i tre
lati del triangolo sono composti dall’agenzia per il lavoro, dall’impresa
utilizzatrice e dalla lavoratrice o dal lavoratore.
Due sono i contratti che possono essere stipulati:
·
il primo avviene tra l’agenzia
(somministratore) e l’azienda che ha richiesto il suo servizio (utilizzatore).
·
Il secondo è quello tra lavoratore
e agenzia interinale (somministratore), che sarà a tutti gli effetti il datore
di lavoro.
L’utilizzo del contratto in somministrazione ha
dei limiti quantitativi fissati:
·
Somministrati a tempo indeterminato
= al 20% della forza lavoro assunta dal datore di lavoro utilizzatore.
·
Somministrati a tempo determinato =
al 30% rispetto al numero di manodopera a tempo indeterminato in forza presso
l’utilizzatore.
…e dei limiti temporali:
·
il periodo di lavoro svolto da
dipendenti con contratto di somministrazione a tempo determinato presso lo
stesso utilizzatore non può superare i 24 mesi, oltre i quali il contratto deve
essere trasformato a tempo indeterminato.
Questi concetti non sono del tutto chiari ai candidati
che avvertono ancora con diffidenza il contratto di somministrazione percependolo,
erroneamente, come degradante e precario, senza capire che spesso è il
trampolino di lancio per una successiva assunzione a tempo indeterminato,
quindi un’opportunità.
La differenza tra Recruiter e
addetto alle Risorse Umane
Il recruitment è il processo di identificazione,
selezione e in fine assunzione di candidati per posizioni vacanti. È il
processo che consente di scegliere la persona giusta, per il lavoro giusto, al
momento giusto.
L’iter di recruiting può essere svolto internamente
(all’interno dell’azienda) o esternamente tramite APL.
Per essere economicamente sostenibile, il processo di
selezione deve avere tempi ridotti.
I professionisti delle risorse umane non sono
necessariamente Recruiter.
Il dipartimento delle risorse umane di un’azienda crea
i “requisiti di lavoro” emettendo la richiesta per un nuovo impiego
dopo esser stato avvisato della vacanza dal responsabile del dipartimento. A
questo punto sarà creato un ruolo lavorativo (Job offer) completo di
descrizione ed elenco di requisiti e sarà assegnato a un Recruiter (interno o
sterno).
Il Recruiter si occuperà di attrarre,
selezionare e nominare persone in cerca di lavoro che soddisfino i requisiti
richiesti dalla posizione.
A differenza di un addetto del centro per l’impiego o
di un HR aziendale, i Recruiter della divisione somministrazione si impegnano
quotidianamente a soddisfare esigenze di aziende e piccole attività, ricercando
tra i più diversi profili. Ma il loro compito non finisce qui, dovranno gestire
più risorse allo stesso tempo per poi cercare di reperire opportunità per i
propri somministrati e ottenere il maggior numero di proroghe possibili, fino
alla sperata assunzione definitiva.
Un iter procedurale indispensabile
Il lavoro di un Recruiter parte dall’inserimento dell’annuncio
che, per destare l’interesse del maggior numero di candidati, deve essere
scritto:
·
nel rispetto della privacy;
·
in pari opportunità;
·
seguendo il principio di non
discriminazione;
·
il più chiaro e completo possibile.
Superato l’esame del proprio CV il candidato viene
chiamato per un colloquio di approfondimento, durante il quale il recruiter
cerca matchare le esigenze del candidato e dell’azienda cliente. Qualora il
candidato non sia idoneo, il suo profilo colloquiato sarà tenuto in continua
attenzione dai recruiter, anche mediante sistemi di archiviazione automatici
(Database ATS) in modo da potergli offrire quanto prima un’occupazione e una
possibilità di vita dignitosa.
Il colloquio presso le agenzie di somministrazione non
deve essere percepito un esame o una prova, ma come un vero e proprio momento
di scambio, di dialogo tra azienda e professionista.
Le domande fatte del recruiter sono mirate alla
ricerca di un inserimento immediato.
Candidati sfiduciati e risentiti
Oggi capita sempre più spesso di trovarsi di fronte a
candidati che cercano di evitare il contatto con le agenzie; staccano il
telefono, propongono colloqui telematici o, addirittura, si dimostrano
disponibili e interessati per poi non presentarsi al colloquio.
Il disoccupato di oggi non capisce che la possibilità
di confronto e valutazione iniziale è un’opportunità irrinunciabile se si vuol
veramente trovare un lavoro.
Si possono riscontrare candidati con approcci del tutto
differenti tra loro: indifferenti, interessati, superficiali, curiosi,
empatici, taciturni ecc.
I più apprezzati dai Recruiter restano quelli che
pongono domande, perché dimostrano interesse per la posizione. Solo attraverso
un colloquio è possibile individuare la più adatta tra le offerte attive.
Rispetto, coerenza, educazione e buona volontà sono
caratteristiche che oggi possono aver più peso rispetto a esperienza e
preparazione; soprattutto tra i più giovani.
Un lavoro come un altro
I lavoratori/trici assunti in somministrazione vantano
gli stessi diritti e doveri dei dipendenti assunti
direttamente dall’azienda.
Il contratto di somministrazione prevede uno
stipendio normale, al pari degli altri lavoratori/trici. Lo stesso
dicasi per ferie, permessi, maternità, malattia e ogni altro diritto previsto
dal CCNL dell’azienda utilizzatrice.
L’agenzia di somministrazione si occupa di versare
contributi Inps e premi Inail, mantenendo le stesse percentuali riservate ai
dipendenti diretti.
Conclusione
Talvolta aspettative e realtà non combaciano. La
figura del Recruiter serve anche a questo; il giusto intermediario tra
candidato e azienda.
Solo la giusta sinergia tra le varie parti può portare a un miglioramento della vita degli individui e creare delle opportunità di crescita personale e professionale.
L'associarsi porta forze nuove; stimola le energie. La natura umana ha bisogno della vita sociale, tanto per il pensiero che per l'azione..
Maria Montessori
Autore: dott.ssa Diana Galliano