La progettazione di un tirocinio extracurriculare

LA PROGETTAZIONE DI UN TIROCINIO EXTRACURRICULARE

Il tirocinio è uno strumento volto a promuovere l’inserimento lavorativo delle persone, in particolare dei giovani. Non è un rapporto di lavoro, ma un contratto formativo con l’obiettivo di far acquisire delle competenze tramite esperienza diretta in azienda.
Gli attori del tirocinio sono tre:

  • Soggetto promotore, che è un ente accreditato dalla Regione e che garantisce la regolarità e la qualità del percorso;
  • Soggetto ospitante, cioè l’azienda presso la quale si svolge il tirocinio;
  • Tirocinante.

Possono essere tirocinanti i:

  • disoccupati;
  • inoccupati;
  • beneficiari di strumenti di sostegno al reddito;
  • lavoratori a rischio di disoccupazione;
  • lavoratori in cerca di nuova occupazione;
  • disabili (in base alla Legge n. 68/1999) e persone svantaggiate, tali si intendono ad esempio i soggetti individuati dalla Legge n. 381/1991, i richiedenti protezionale internazionale e titolari di status di rifugiato e di protezione sussidiaria, le vittime di violenza e di grave sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali oltre ai soggetti titolari di permesso di soggiorno rilasciato per motivi umanitari.

Per avviare un tirocinio sono necessari tre elementi che, se non presenti, determinano l’annullamento del tirocinio.
Questi sono:

  • Convenzione stipulata tra soggetto promotore e soggetto ospitante;
  • Progetto formativo;
  • Comunicazione obbligatoria.

Ogni Regione identifica le modalità e i requisiti necessari per l’avvio e la gestione dei tirocini extracurriculari; perciò, a seconda di dove si vuole attivare un tirocinio, ci possono essere delle differenze nella sua gestione.

A parte le specificità di ogni Regione, si possono identificare degli elementi comuni nella progettazione di un piano formativo di tirocinio, a prescindere dalla normativa regionale di riferimento.

Innanzitutto, bisogna definire gli obiettivi. Il soggetto ospitante e il soggetto promotore identificano gli obiettivi del tirocinio, tenendo in considerazione l’esperienza e le competenze già acquisite da parte del tirocinante. Gli obiettivi riguardano, perciò, le competenze da acquisire, insieme a conoscenze e abilità che si auspicano di trasferire al tirocinante.

Altri elementi da indicare in un piano formativo sono:

  • La durata, a seconda della tipologia di tirocinio e delle indicazioni regionali, un tirocinio può durare da 6 mesi fino a 24;
  • L’indennità di partecipazione, con un minimo obbligatorio fissato dalle singole Regioni;
  • L’orario e il periodo di tirocinio;
  • Il tutor aziendale del soggetto ospitante che ha il compito di formare il tirocinante in azienda;
  • Il tutor didattico del soggetto promotore che ha il compito di seguire gli aspetti didattici ed organizzativi del tirocinio;
  • Assicurazione contro gli infortuni e per responsabilità civile verso terzi;
  • Le attività previste per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Pertanto, basandosi sugli obiettivi del tirocinio e sulle esigenze del soggetto ospitante, il soggetto promotore crea un programma di tirocinio strutturato in cui è fondamentale il ruolo del tutor aziendale.

Questa figura è infatti responsabile di guidare e supportare il tirocinante durante il tirocinio, fornendo feedback regolare e supporto pratico. Inoltre, il tutor aziendale valuta il raggiungimento degli obiettivi a fine tirocinio.

Per questo motivo è fondamentale che il tutor didattico sia allineato con il tutor aziendale e definiscano insieme le modalità di svolgimento del tirocinio.

Prima dell’inizio, è importante definire chiaramente i criteri di valutazione che verranno utilizzati per misurare le prestazioni del tirocinante. Questo potrebbe includere valutazioni basate sulle competenze acquisite, la partecipazione alle attività del tirocinio e la crescita personale.

Alla fine del tirocinio, il soggetto promotore ha il compito di raccogliere i feedback del tutor aziendale e del tirocinante, con l’obiettivo di facilitare il processo di valutazione e riflessione sull’esperienza. Il tirocinante viene incoraggiato a riflettere sulla sua esperienza, sugli obiettivi raggiunti e sui passi successivi da intraprendere per la sua crescita professionale.

In base ai riscontri ricevuti, il soggetto promotore attesta le competenze acquisite.

Autrice: Dott.ssa Milena Romano